Salve a tutte, scusate l'assenza ma l'università mi sta uccidendo!
Oggi mi sono ritagliata un piccolo spazio, causa mal di gola e mal di testa feroce, per scrivermi un post che mi sta molto a cuore.
Come pochi sanno, ho l'utero retroverso e spesso mi trovo a girovagare per internet in cerca di informazioni utili a riguardo.
Ma i maggiori consigli utili e le maggiori informazioni mi sono arrivati dal mio professore di Anatomia, dalla mia osteopata e, soprattutto, dalla mia ginecologa.
Per questo oggi mi sono decisa a scrivere un articolo a riguardo, che spieghi cosa significa avere l'utero retroverso, quali sono i suoi sintomi, le sue conseguenze e come correggere il difetto o evitare determinate sintomatologie.
Ho scoperto di avere l'utero retroverso qualche anno fa, a seguito di una visita dalla ginecologa dopo aver riscontrato per anni una dismenorrea (dolore durante le mestruazioni) molto forte.
Il titolo di questo articolo è emblematico: come tante altre ragazze, dopo aver scoperto il mio problema, mi sono posta subito questa domanda, "Devo spaventarmi?"
Dunque ho deciso di rispondere onestamente a questo quesito, mostrandovi le informazioni e le esperienze che ho accumulato nel corso degli anni.
Innanzitutto, come si presenta un utero retroverso?
La retroversione patologica deriva da una modificazione fisiologica (congenita o successiva ad un trauma) degli assi uterini.
Infatti, la posizione naturale del nostro utero, prevede un'angolazione fissa determinata dall'intersezione di più assi uterini: l'asse della cervice uterina, l'asse del corpo uterino e l'asse della vagina.
Queste intersezioni vanno a formare due angoli, essenziali per stabilire la corretta forma anatomica dell'utero, cioè l'anteflessione dell'utero (angolo di circa 80° creato dall'intersezione dall'asse della cervice e l'asse del corpo) e l'anteversione dell'utero (angolo di circa 90° creato dall'intersezione dell'asse del corpo e quella della vagina).
Nel caso di una retroversione, il corpo dell'utero presenta una diversa posizione rispetto alla cervice e al canale vaginale, presentandosi spostato posteriormente.
In base alla differenza di angolazione rispetto ad un'angolazione normale, l'utero assumerà una retroversione più o meno grave, partendo da un primo livello, fino al terzo grado, certamente il più problematico.
La retroversione dell'utero è una patologia anatomica molto diffusa, che si presenta fondamentalmente sin dalla nascita ma che, in alcuni casi, scaturisce a seguito di un trauma legato all'utero.
Quali traumi possono modificare l'assetto dell'utero?
1. Gravidanza: essa rappresenta per l'utero e i suoi legamenti un bello stress.
Per questo può succedere che, a causa della gestazione, si abbia un forte indebolimento di questi legamenti, che può produrre così una retroversione.
2. Aborti: chiaramente, anche l'aborto comporta un'affaticamento dell'utero e dei suoi legamenti, portando così ad una modificazione dell'angolazione.
3. Menopausa: come in gravidanza, anche durante la menopausa vengono prodotti moltissimi estrogeni. Questa produzione massiccia provoca un'alterazione e un'indebolimento della tonicità dell'utero e dei suoi legamenti, che finiscono per far spostare posteriormente l'utero stesso.
4. Infiammazioni pelviche ed endometriosi (infiammazione cronica dell'endometrio uterino): A seguito dell'infiammazione, durante il periodo di guarigione, avviene una cicatrizzazione del tessuto infiammato, che provoca uno spostamento patologico dell'utero al di fuori del suo spazio naturale.
Tuttavia, l'utero retroverso non sempre porta con sé sintomatologie.
Nel caso di un primo grado di retroversione, la sua posizione anatomica non causa dolori o sintomi specifici; molto spesso le donne non si accorgono di questo problema, se non per controlli casuali.
La sintomatologia si verifica in retroversioni di secondo e terzo grado, in particolare dopo la comparsa del primo ciclo mestruale, evolvendosi con il tempo.
In questo caso i sintomi sono diversi e più o meno intensi da persona a persona.
Quali sono i sintomi e le conseguenze dell'utero retroverso?
1. Dismenorrea: forte dolore che si verifica durante il ciclo mestruale, in particolare durante il primo e il secondo giorno di mestruazione.
Il dolore si presenta proprio a causa della particolare posizione dell'utero: il sangue mestruale, derivato dallo sfaldamento della mucosa interna uterina, non riesce a fuoriuscire facilmente, a causa della posizione posteriore dell'utero.
Quest'ultimo, dunque, si contrae, causando forti crampi, favorendo così la fuoriuscita del sangue.
2. Dispareunia: dolore durante i rapporti sessuali.
La donne con l'utero retroverso avvertono un senso di fastidio e di dolore durante l'atto sessuale nella zona vaginale e nell'area pelvica.
Il dolore deriva dall'errata conformazione anatomica e si manifesta attraverso particolari bruciori e fastidi.
Spesso il fastidio tende ad aumentare in determinate posizioni, poiché il pene va a toccare il collo dell'utero, provocando un certo fastidio.
In questo caso, si consiglia al partner di non esagerare nell'intensità del rapporto, e si consiglia, inoltre, di evitare posizioni come la "dog style", in cui l'uomo è più portato ad agire in profondità e con più intensità.
Viene consigliata, invece, la posizione a cucchiaio, che permette un maggior controllo da parte della donna, che può così modulare l'intensità del rapporto e che, al contrario, non permette una penetrazione profonda, non rischiando così di toccare il collo dell'utero e provocare dolore.
3. Predisposizione ad infezioni nel tratto urinario: Essendo il nostro utero in una posizione anatomicamente errata, è molto più facile per noi essere soggette ad infezioni, in particolare perché il corpo dell'utero va ad essere in stretto contatto con il retto e il canale anale, che, come ben sapete, è ricco di batteri.
4. Mal di schiena prima e durante il ciclo mestruale: L'ingrossamento dell'utero durante il ciclo mestruale, provoca un'aderenza alla parete posteriore della pelvi, provocando così dei dolori.
5. Stitichezza durante il ciclo mestruale: l'ingrandimento dell'utero durante la mestruazione provoca uno schiacciamento consistente del retto, provocando così la stitichezza.
6. Sangue mestruale dal cattivo odore: Le tossine che si trovano nel retto penetrano anche nell'utero, rendendo il sangue mestruale di cattivo gusto all'olfatto.
7. Cisti ovariche
8. Endometriosi: è una malattia cronica in cui ritroviamo il tessuto tipico della mucosa uterina (endometrio) in altri organi, come le tube, le ovaie, l'intestino e il peritoneo, provocando infiammazioni, sanguinamenti, dolori, aderenze ed infertilità.
Questa malattia scaturisce, dunque, anche dalla conformazione particolare e anomala del nostro utero.
9. Dolore durante l'ovulazione: il dolore è riferito alle ovaie, perché occupano uno spazio non proprio.
10. Difficoltà nel concepimento e sterilità: tasto dolente, che preoccupa maggiormente le donne affette da questa anomalia anatomica.
Tuttavia questo sintomo è raro e limitato a forme di retroversione molto acute.
Nella maggior parte dei casi, la gravidanza avviene in modo assolutamente naturale, anzi, essa aiuta l'utero a ritornare alla sua posizione naturale, eliminando, molto spesso, gli altri sintomi da me elencati qua sopra.
La probabilità di concepimento, in una donna con un utero retroflesso in 1° o 2° grado, è assolutamente confrontabile con quella di una donna con un utero normalissimo.
Tuttavia, quando l'utero è particolarmente retroverso (3° grado di retroversione), il concepimento risulta più difficile.
Infatti la posizione naturale del collo uterino permette agli spermatozoi di entrare con facilità all'interno dell'utero, mentre, nel caso di una retroversione particolarmente accuta, la risalita degli spermatozoi si rivela più complessa del dovuto, causando una difficoltà nel concepimento.
Malgrado ciò, le donne con un utero retroverso non hanno più difficoltà a portare avanti una gravidanza e non sono più predisposte all'aborto: l'utero è piuttosto flessibile e asseconda la crescita del feto, procurandogli il benessere più totale.
In questo modo l'utero torna ad avere un angolazione anatomica normale.
Anche il parto non presenta particolari difficoltà causate dall'errata posizione dell'utero.
In caso di dubbi sulla propria fertilità, bisogna comunque farsi visitare dal proprio Ginecologo, per cancellare così ogni perplessità a riguardo.
Mentre in passato si tentava di rimettere in posizione anatomica l'utero tramite la via chirurgica, oggi i Ginecologi sconsigliano sempre di più, se non in casi estremi e di grandi disturbi per la donna, il riposizionamento dell'utero.
In caso di endometriosi, si ricorrerà ad una terapia ormonale, mentre, nel caso di un'assenza di fibromi o endometriosi, si può ricorrere alla ginnastica correttiva.
Tuttavia non tutti i ginecologi sono a favore della ginnastica correttiva per il riposizionamento dell'utero, poiché potrebbe andarlo a spostare ulteriormente.
Anche in questo caso, prima di iniziare qualsiasi intervento, occorre consultarsi con il proprio ginecologo.
Pertanto l'utero retroverso difficilmente viene curato, tuttavia esistono metodi per alleviare i dolori e le sintomatologie prodotti da esso.
Per alleviare la dismenorrea si può ricorrere a vari rimedi, sia legati all'alimentazione, sia dal punto di vista prettamente fisico, come massaggi o esercizi fisici.
Come alleviare la dismenorrea?
E' inutile dirvi che, sostanzialmente, gli antidolorifici sono un grandissimo alleato per noi ragazze in preda ai dolori mestruali.
Tuttavia è importante aiutare l'azione dei farmaci abbinando ad essi un'alimentazione corretta e preventiva e una serie di esercizi terapeutici.
Lo scopo principale da raggiungere è quello di rendere il nostro ventre assolutamente rilassato, evitando i crampi insopportabili tipici della dismenorrea.
E' per questo che, nel caso dell'alimentazione, occorre inserire nella nostra dieta, almeno 15 giorni prima del ciclo mestruale, alcuni alimenti ricchi di sostanze utili al rilassamento dell'utero e, al contrario, eliminare i prodotti ricchi di ormoni.
Alimentazione:
E' importantissimo introdurre nella nostra dieta alimenti ricchi di Magnesio, che riduce la presenza di alcuni ormoni che vanno ad aumentare i dolori mestruali: le prostaglandine.
Si consigliano dunque prodotti come gli ortaggi a foglie verdi (es. spinaci e bietole), i semi di zucca, i germogli di soia, le mandorle, le noccioline, le noci, i fichi, il cacao, i piselli, i fagioli, i datteri e i cereali integrali.
In generale è importante mangiare molti carboidrati, proteine e verdure, così da sostenere il lavoro del fegato, mantenendo una dieta rilassante e non troppo pesante.
E' sostanziale, inoltre, diminuire l'assunzione di quei cibi ricchi di ormoni, quali il latte e i suoi derivati, lo zucchero bianco e le carni rosse, che vanno ad aumentare ulteriormente l'azione delle prostaglandine e dunque il dolore mestruale.
Bisogna, inoltre, stare attenti a quei cibi che hanno un azione coagulante, quali gli agrumi, i formaggi, le carote, i peperoni, la zucca, il pesce e l'ananas.
Un ottimo alleato per il rilassamento della muscolatura liscia dell'utero è certamente la camomilla, che con la sua azione spasmolitica, rilassa il ventre e funge da anti-dolorifico.
Anche la salvia è un valido aiuto per alleviare i dolori e regolare il flusso di sangue.
Esercizi:
In generale l'attività fisica aiuta moltissimo a contrastare gli effetti dolorosi della dismenorrea. In particolare viene consigliata la ginnastica dolce e rilassante, come lo yoga, pilates (non eseguito in maniera troppo pesante) e la corsa leggera.
Anche le passeggiate sono utili per ridurre eventuali dolori.
Per quanto riguarda lo yoga, vengono consigliate due posizioni particolari: Marjariasana (posizione del gatto) e Gomukhasana (posizione del muso di vacca).
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Posizione Marjariasana, espirazione. |
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Posizione Marjariasana, ispirazione.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjfH-g3EB1qkUZzLq_SFaZKc8tmt2kx6ZckUjdLrlEQGHy8U138OvxY1autug-1ixdqHEbEBr-3an7LUuHaH4n5tNvCJovMlkjGFetUZj5eCf_hIqLBdWNaLI4MdpLAtzYb6yCKCmPR1M/s1600/CowFacedPose.jpg) |
Posizione Gomukhasana. |
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E' particolarmente consigliata anche l'idroterapia, tramite impacchi di acqua calda e immersioni in vasca con acqua calda e sale.
Un semplice massaggio locale, infine, può alleviare il dolore; le mani, usate nella maniera corretta, posso risultare dei validi alleati per rilassare i muscoli del basso ventre.
In conclusione, noi ragazze con l'utero retroverso dobbiamo spaventarci difronte a questa diagnosi? No, perché, a parte la sintomatologia un po' fastidiosa ma che, tuttavia, può essere alleviata, l'utero retroverso non comporta alcun danno di tipo patologico, che possa danneggiare in maniera grave il nostro stato di salute o il nostro stile di vita.
Dunque una ragazza con l'utero retroverso può vivere serenamente, senza dover temere per la sua fertilità o per la sua vita intima.
Io stessa, pur avendo una retroversione sintomatologica, riesco ad arginare i problemi creati dall'utero e a vivere in maniera serena e sana.
Spero che questo articolo vi sia utile, lasciate un commento qua sotto se volete condividere con me i vostri pensieri e le vostre, eventuali, esperienze.
Un bacione a tutte :*